Le tapparelle sono degli strumenti indispensabili nella vita di tutti giorni. Esse ci aiutano infatti a combattere le intemperie temporali, oppure a non far entrare eccessivi raggi solari nelle nostre abitazioni. Come tutti gli elementi della casa però, esse necessitano periodicamente di manutenzioni e talvolta modifiche, così da migliorarne le prestazioni. In tal senso, una delle più importanti è sicuramente l’eliminazione del cassonetto (involucro in legno o PVC che contiene la tapparella), che andremo ad analizzare in questo articolo.
Innanzitutto bisogna considerare che, all’interno del cassonetto, c’è molta aria fredda a cui si impedisce l’ingresso in casa solo tramite una parete, appunto in legno o PVC, di pochi centimetri. In tal senso, è fondamentale quindi specificare la differenza tra aria ferma e circolante.
Mentre la prima rappresenta un ottimo elemento isolante, la seconda al contrario funge da elemento ventilante e questo, tradotto in consumi, significa che il cassonetto rappresenta un veicolo di dispersione del calore all’interno dell’appartamento.
Un elemento che può accentuare questa dispersione, è lo stato della parete. Infatti, il cassonetto per un lato aderisce alla parete, pertanto se quest’ultima presenta difetti o irregolarità, ci saranno ulteriori punti di passaggio dell’aria.
Un altro motivo che detta la scelta di rimuovere il cassonetto, può essere puramente di tipo estetico. Le tapparelle senza cassonetto vengono realizzate oggigiorno con differenti materiali, legno, PVC, alluminio. Quest’ultimo in particolare è molto apprezzato anche perché resistente al vento e agli altri agenti atmosferici. Ad esempio, in località di mare, rappresenta la prima scelta in quanto l’alluminio riesce a resistere bene all’azione esercitata normalmente dalla salsedine. Inoltre, è molto resistente e dura a lungo nel tempo.
Dipende dalla struttura. Se il vostro cassonetto presenta una chiusura fatta di viti autofilettanti, dovrete rimuoverle ovviamente. Fatelo con l’ausilio di un cacciavite (a taglio oppure a stella, a seconda del tipo di viti inserite nel cassonetto), rimuovendo per prime le viti che lo tengono chiuso sul lato lungo inferiore, procedendo poi togliendo quelle presenti sugli altri lati, fino a liberare il coperchio.
Se il vostro cassonetto è murato, per evitare di dover eseguire un intervento che vada ad interessare anche i muri, potete intervenire per migliorarne la coibentazione, quindi ridurre la dispersione di calore, nonché approfittarne se si desidera sostituire la tapparella contenuta all’interno.
Spesso il lato inferiore del cassonetto entra per uno-due centimetri nel muro che attornia la finestra. In questo caso, è inevitabile dover rompere leggermente la parete per riuscire ad estrarlo. E’ un problema risolvibile scegliendo per il nuovo cassonetto una misura leggermente superiore (sono sufficienti appunti uno-due centimetri).
Se invece si tratta di un edificio più datato, e quindi il cassonetto rappresenta parte integrante della struttura in legno che incornicia la finestra, allora occorre un intervento decisamente più impegnativo ed effettuato da professionisti affidabili, come quelli di fabbrobolognaeprovincia.it, pronto intervento fabbro attivo a Bologna. Infatti, è sconsigliabile decidere di estrapolare il cassonetto dal resto della struttura, a meno che non siate in procinto di eseguire un intervento di ristrutturazione totale dell’appartamento.
Infatti, mettere mano alla boiserie che circonda la finestra per estrarre il cassonetto, quasi certamente richiederà poi anche un’opera di ripristino delle pareti circostanti.
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